Penso che ormai l’abbiate capito: se mi interessa un argomento e mi voglio documentare, sono disposta a tutto e niente mi trattiene dal rompere l’anima a chi mi può aiutare. Era già successo, in passato, con i delitti di Alleghe (ne ho parlato qui e qui) e con “Non vedo l’ora che venga domenica”, il libro che ho scritto io in mancanza di letteratura sull’argomento che mi interessava all’epoca. A proposito: vi avevo promesso una nuova versione da scaricare e me ne sono dimenticata. Trovate quella “solita” in questa sezione del blog. Fatene buon uso.
È capitato di nuovo: mi sono appassionata alla vicenda di Leonarda Cianciulli, ho espresso il desiderio di leggere il suo memoriale e vi ho chiesto aiuto. Siete stati preziosissimi e sono davvero felice di aver ricevuto così tanti messaggi! Non è meraviglioso che questo blog sia diventato un crocevia di topi di biblioteca ansiosi di scambiarsi consigli e raccomandazioni? Non so voi, ma io ne sono entusiasta!
[Nota: sono sempre più insofferente nei confronti dei social network, apro Twitter una volta ogni tre giorni se è tanto e ho scoperto su Facebook la straordinaria funzione che mi permette di non vedere nulla di quello che fanno gli altri, pur continuando a mantenere le varie pagine che gestisco]
Ecco come, alla fine, sono riuscita a entrare in possesso del libro: già sapevate che avevo chiesto consiglio a Roberto, autore del blog Criminologia e Diritto, il quale -neanche a farlo apposta- proprio in questi giorni ha pubblicato un articolo che ripercorre tutta la vita della saponificatrice di Correggio. Dopo qualche giorno di -trepidante- attesa, finalmente il responso: non ho trovato il vero e proprio memoriale -mi scrive Roberto- ma questo libro (quello riportato nel titolo) ne contiene ampi passaggi. Prova.
Certo che provo e, come è mia abitudine, mi spingo oltre: individuo il contatto dell’autore, Augusto Balloni, chiedo a lui dove posso trovare il tanto desiderato volume e scopro che “Soda caustica, allume di rocca e pece greca” contiene anche un cd interattivo con vari contenuti tra cui l’intero memoriale. Perfetto!
Mobilito, sempre come è mia abitudine, i miei segugi (che rispondono al nome di mamma e papà) e, nel giro di un paio di settimane, ricevo il sospirato pacco.
E finalmente, eccomi: il libro è stato letto e consultato a dovere.
Non si tratta della “solita” cronaca degli eventi dagli omicidi al processo. Effettivamente, non ha molto senso parlare di cose di cui si è già scritto a profusione. Tutto quello che c’era da dire sulla Cianciulli, storicamente e cronologicamente parlando, era stato detto. Tutti sanno perché uccideva, come uccideva, chi uccideva e che cosa ne faceva alla fine. Saponette e biscotti. Lo sanno tutti.
Questo volume va ben oltre e questo, a mio avviso, costituisce allo stesso tempo il suo pregio e anche il suo difetto.
Se, infatti, da un lato vengono approfonditi aspetti della vicenda che mai erano stati toccati fino ad ora, dall’altro si tende ad andare un po’ oltre, sconfinando in argomentazioni fin troppo specifiche per chi non mastica, per fare due esempi, i concetti base di psicoterapia e perizie calligrafiche.
Mi riferisco ai primi due capitoli del libro che, pur essendo estremamente interessanti, a mio avviso sarebbero stati più adatti a dei testi universitari (e questo, se ho capito bene, non lo è). Non fraintendetemi: sono sempre ben contenta di imparare cose nuove ma, credetemi, in questo caso il livello richiesto era semplicemente troppo alto per dei profani come me. Erano davvero necessarie quelle lunghissime tabelle grafometriche (tanto per dirne una)?
Di ben altro tenore, invece, tutto il resto del volume. Già a partire dal terzo capitolo (quello scritto dal Prof. Balloni), che pure analizza il profilo psicologico della Cianciulli ma lo fa in modo sicuramente più accattivante e interessante (termini tecnici, sì, ma con moderazione e ben spiegati), ci si appassiona e si continua a leggere col desiderio di saperne sempre di più. A questo, si aggiunge il fatto che finalmente si inizia l’analisi vera e propria del memoriale:
Orrore, orrore e orrore, non so dire altro, che ripetermi sempre Mostro, mostro, orrore, orrore atroce, atroce, delitto, barbaro barbaro mostro, infame, infame.
Ma a che vale? Anche se giorno e notte, mi schiaccio la testa contro i ferri del letto, contro il muro, se mi dilanio viscere e cuore e carne: -Dov’è più la povera martire? Dove Ermelinda Setti? Satana, Lucifero, Mungibello, Fracchianio, Caronte, Barbablù perché non mi sbranaste? Perché perché non mi portate subito all’inferno?
Eccola qui, la nostra Leonarda. Era matta forte, eh?
Il libro continua con un’analisi della sentenza di condanna, con una raccolta di ricordi di persone che hanno realmente conosciuto la serial killer (la mia parte preferita) e si conclude con un riassunto finale dei fatti e con le spiegazioni -tutte plausibili- che la Cianciulli avrebbe dato per dimostrare la sua sola responsabilità nella commissione dei delitti. (per scagionare completamente l’amato figlio che era stato sospettato di averla aiutata)
Per ora, ho letto solo le parti del memoriale riportate nel libro e ho iniziato la versione integrale contenuta nel cd-rom (si tratta di 800 pagine e leggere sullo schermo non è la mia specialità). Vi dico solo che è totalmente stralunato e davvero spaventoso. Mi è sembrato di vederla, con gli occhi vuoti e tormentata dalle voci dei suoi demoni, e mi ha terribilmente ricordato l’angoscia delle poesie scritte dall’assassino del mio libro e la tremenda desolazione dei suoi disegni.
Eccola. Non vi sembra che debba alzare lo sguardo da un momento all’altro?
Il mio prossimo desiderio? Franca Leosini che intervista Leonarda Cianciulli in una puntata di “Storie Maledette”.
Peccato che questo sia davvero impossibile.