Ieri notte, in quel momento confuso che precede il sonno (e che quasi sempre, nel mio caso, coincide con le ultime parole della frase di un libro che si fanno confuse e si impastano e con la mia testa che ciondola), ho avuto una folle mania di grandezza e ho immaginato di dare un nome ai miei lettori.
Non so, una cosa tipo “i depentorini”, “i blookeretti”.
Adesso che mi sono svegliata e ho bevuto il caffè, mi scuso sentitamente con voi. Chiaramente non ero lucida…del resto, chi lo è prima di addormentarsi?
Mi scuso anche con il Signor Salinger, per aver deturpato le sue meravigliose parole con questo fugace protagonismo (per la cronaca, ho iniziato a leggere “Nove Racconti” e ho anche visto il famoso documentario su di lui ma ve ne parlo un’altra volta altrimenti poi mi distraggo e perdo il filo).
Signor Salinger, ho detto che mi dispiace!
Ah ecco.
Adesso torniamo a noi e partiamo dal principio perché se siete qui, vuol dire che ve ne siete accorti, a meno che anche voi non siate in procinto di addormentarvi.
Il blog ha un vestito nuovo! Vi piace, così semplice e pulito? Il paziente Alessio mi ha fatto notare che il mio template di prima sembrava uscito da un sito brutto degli anni ’90 e, sempre con molto tatto, mi ha suggerito di scegliere un nuovo tema RESPONSIVE per andare incontro ad una fetta considerevole di depentorin…ehm lettori, che arrivano tra le mie pagine attraverso uno smartphone.
Io, sostanzialmente, non ci ho capito nulla. Ho scelto un design che mi piaceva, tutto qui. E questo è il risultato!
Vi piace? Si tratta chiaramente di una domanda retorica perché non saprei comunque come tornare indietro. E poi, a dirla tutta, il template vecchio era proprio bruttino.
Questa è un’avvertenza per mia mamma.
Mamma, se vuoi navigare tra le pagine del sito e leggere gli articoli vecchi, basta che tu scenda fino alla fine della pagina -scendi scendi scendi come se non ci fosse domani- e tu prema su “older posts”. In alternativa, schiaccia quella piccola griglia nera che vedi qui a sinistra (ti si apre il menu e da lì puoi fare quello che vuoi).
Un’altra novità riguarda l’organizzazione delle pagine. Prima, questo blog sembrava la mia camera così come mia mamma l’ha vista per 25 anni: un casino. Libri sul pavimento (perché? Volete forse dirmi che voi non studiavate distesi per terra?!?), vestiti sul letto -sfatto- e oggetti non meglio identificati ovunque. Diciamoci la verità: la mia camera sarebbe ancora così se con il tempo non avessi iniziato ad apprezzare uno stile più minimal, dove con minimal intendo che c’è poca roba e quindi meno possibilità di fare confusione.
Se volete dare un’occhiata ai miei “lavori in corso” e a tutte le cose che ho sparpagliato in giro per la carta e per il web, cliccate sulla griglia qui a sinistra e andate direttamente su “Giulia”. Tutto è raccolto lì.
Che poi, non è propriamente una griglia: è un quadratino nero con tre righe bianche. Dai, insomma, avete capito.
Vi saluto rivelandovi un segreto: in realtà, non ho imparato a essere ordinata…è che metto tutto il disordine nello stesso posto in modo che si noti meno.