Periodo di buoni propositi.
Ci sono i buoni propositi recidivi, come smettere di fumare e iniziare un corso in palestra, ci sono quelli vani, come essere meno furibondi il lunedì mattina e non dire le parolacce, ci sono quelli di facile esecuzione, come togliersi lo smalto quando è ridotto a brandelli sulle unghie, e infine ci sono quelli che non sono veri buoni propositi bensì un mantra ripetuto all’infinito e valido ogni giorno.
Poi ci sono i desideri non irrealizzabili.
Di cosa si tratta?
Partiamo dal presupposto che nessun desiderio è davvero irrealizzabile se si rompono le palle a sufficienza. Malgrado il nostro ottimismo, sappiamo che cose come nuotare nell’oceano con i delfini o tenere un discorso di ringraziamento per un Oscar sono un tantino difficili da ottenere. In zona non c’è un oceano, ad esempio, e se ci fosse, dovremmo stare lì a cercare i delfini e a convincerli a nuotare con noi.
Non impossibile, certo.
Per l’Oscar, ci sarebbe un bel corso di recitazione, un po’ di applicazione, i contatti giusti, la parte che ti fa sfondare e via. Ma chi ha tempo per un corso di recitazione al giorno d’oggi, siamo seri, dai.
Torniamo ai nostri desideri non irrealizzabili.
I desideri non irrealizzabili sono lì, a portata di mano. Eppure, a volte, passano anni prima di afferrarli. Perché? Mistero. (e tanta pigrizia)
Ad esempio, il desiderio non irrealizzabile di Alessio è guidare una metropolitana. Potevo dirlo, vero?
Il mio desiderio non irrealizzabile, da molti anni, è di avere una bella foto sott’acqua, al mare, in piscina, con i delfini, non mi interessa, basta che ci sia acqua. (oddio, è possibile avere dei delfini?)
Una di quelle foto con la faccia un po’ deformata e i capelli che vanno da tutte le parti. Come un astronauta che fa le acrobazie sulla luna, tipo. Oppure con gli occhi aperti facendo finta di vedere il fotografo e di non essere completamente accecati dall’acqua.
In quella luce azzurrata un po’ alienante, sorridere cercando di non bere, come se niente fosse.
Ma sott’acqua.