Oggi la mia collega spagnola indossa una collana simile ad una che avevo qualche anno fa.
Avevo? Sì, non ce l’ho più e adesso vi spiego perché.
Si trattava di una di quelle collane lunghe di finte perle, stile anni ’20. Io ce l’avevo nera e io di quella collana non avevo nessun rispetto: ci giocavo, ci facevo mille giri intorno al collo, la usavo come bracciale…insomma, il suo destino di collanaccia da due soldi maltrattata era segnato.
Infatti, un giorno, il filo si è rotto e tutte le perle sono rotolate sul marciapiede. Naturalmente le ho rincorse, sono andata a cercarle in tutti gli angoli e le ho raccolte tutte. O almeno, così pensavo.
E qui, la confessione: il giorno successivo, sono ripassata nei pressi di quel marciapiede, mi sono avvicinata perché c’era un gruppetto di persone ed ho visto una signora anziana, distesa a terra, caduta (o meglio, VOLATA) a causa FORSE (non è che mi sia fermata a chiedere) di una di quelle perline sferiche rimaste lì, invisibili alla mia ricerca certosina del giorno prima.
Signora, mi scusi, giuro che ogni giorno penso a lei.